domenica 23 gennaio 2011

Timori riguardo alla maturazione spirituale

Dare la priorità al divenire veritiero può fare emergere vari timori perché si immagina che ne risentiranno il lavoro, la vita famigliare, i rapporti, il tempo libero, la vita sociale, emotiva, sessuale e altri aspetti dell’esistenza. Queste preoccupazioni sono sostanzialmente infondate perché:
- Chi non si consapevolizza può soltanto sognare di essere realizzato e di potersi realizzare. Ogni realizzazione è praticamente nulla rispetto alla Realizzazione di chi è Divenuto del tutto. Consapevolizzandosi non si perde nulla di importante e ci si avvicina a ciò che conta veramente, Divenire del tutto. La maturazione della consapevolezza è l’unica soluzione effettiva per migliorare con sostanza la qualità della vita.
- Soltanto consapevolizzandosi la consapevolezza può divenire integralmente Felicità. L’individuo mediamente consapevole soffre continuamente ma, assuefatto all’afflizione, si rende conto di ciò molto parzialmente.
- Gli avvenimenti appaiono nella percezione (consapevolezza) e la loro qualità dipende sopratutto dalla qualità della percezione stessa. Maggiore è il grado di consapevolezza, migliore è la qualità con cui si sperimentano e interpretano gli aspetti della (percezione della) vita: rapporti, salute psicofisica, vita di coppia, carriera professionale, vita affettiva…. La Consapevolezza integrale è il Regno dei Cieli in terra, mentre la consapevolezza parziale, di norma, percepisce e interpreta il mondo come imperfetto.
- Disagi, sofferenza, problemi…, sono primariamente conseguenze dell’insufficiente grado di consapevolezza. L’individuo mediamente consapevole è il problema fondamentale per se stesso (anche se raramente comprende di esserlo) e un concausatore di problemi altrui. Divenendo in modo veritiero, si provocano sempre meno problemi e si risolvono più facilmente quelli esistenti, anche perché si possono affrontare con meno ansia e più coraggio, risoluzione e lucidità. Aumentare la consapevolezza semplifica la vita. Più precisamente, fa intravedere meglio la semplicità già esistente e le soluzioni essenziali. Per risolvere i problemi in profondità è fondamentale comprendere che:
• il problema basilare è il basso grado di consapevolezza;
• la risoluzione effettiva dei problemi comincia assumendosi la responsabilità, non la colpa, del proprio stato e iniziando a divenire veramente. Questo implica anche la consapevolizzazione che il cosiddetto mondo esteriore è sia un nostro segmento sia una nostra proiezione e che i responsabili sostanziali dei problemi non si trovano all’ “esterno”, ma sono i nostri processi non sufficientemente consapevolizzati. Se non si trasformano beneficamente le emozioni e le idee che stanno alla base di un problema è probabile che, anche se si “risolve”, ritornerà a manifestarsi, magari in forma diversa.

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