domenica 23 gennaio 2011

Inferno, purgatorio e paradiso

Inferno, purgatorio e paradiso sono tre simboli/concetti molto importanti per tutti, inclusi coloro che non credono all’esistenza dell’inferno, del purgatorio e del paradiso. Tutti sono soggetti all’influsso di questi tre simboli/concetti, profondamente radicati nei processi collettivi dell’umanità, anche e soprattutto coloro che non si rendono conto di tale influsso. L’argomento inferno, purgatorio e paradiso non dovrebbe dunque essere liquidato con un semplice non esistono, perché essi esistono nell’immaginario collettivo ovvero come fenomeni vibratorio – energetici e relativi processi della Coscienza Collettiva. È quindi utile utilizzare i simboli/concetti inferno, purgatorio e paradiso per spiegare alcuni fenomeni che possono essere descritti/identificati con questi tre simboli/concetti.
I simboli/concetti inferno, purgatorio e paradiso si possono utilizzare per suddividere gli insiemi di strutture energetiche post mortem in base alla loro qualità. Da questo aspetto si può lecitamente affermare che le strutture energetiche di bassa qualità formano l’inferno, quelle di media qualità formano il purgatorio, mentre le strutture energetiche post mortem di alta qualità formano il paradiso. L’inferno può essere definito come il “mondo”/la “dimensione” delle strutture energetiche post mortem di bassa qualità. Il purgatorio può essere definito come il “mondo”/la “dimensione” delle strutture energetiche post mortem di media qualità. Il paradiso può invece essere definito come il “mondo”/ la “dimensione” delle strutture energetiche post mortem di alta qualità.
Il purgatorio può essere definito pure come dimensione delle strutture energetiche post mortem che stanno maturando per raggiungere la qualità delle strutture energetiche post mortem che formano il Paradiso. Questo non significa che le strutture energetiche post mortem che in base a tale suddivisione formano l’inferno e il purgatorio soffrono e che le strutture energetiche post mortem che in base a tale suddivisione formano il paradiso, gioiscono. Come già spiegato, la sofferenza e la gioia sono inscindibili dall’attività mentale che esiste soltanto sino a che “si è in vita”.
Con la qualità della propria attività mentale (percettiva, emotiva, intellettiva) l’individuo determina la qualità della propria (futura) struttura energetica post mortem, determinando così anche a quale dei tre ambiti qualitativi essa apparterà. In questo modo contribuisce anche alla formazione di diversi ambiti qualitativi di strutture energetiche post mortem, ambiti che come già menzionato si possono suddividere anche in ambito dell’inferno, del purgatorio e del paradiso.
I simboli/concetti inferno, purgatorio e paradiso si possono utilizzare anche per definire tre stati mentali (del “vivo”). In base a tale suddivisione, l’inferno è lo stato della mente inquieta (non consapevolizzata), il purgatorio è lo stato della mente che si sta quietando (consapevolizzando), mentre il paradiso è rappresentato dalla mente quieta (consapevolizzata). A causa della mente non consapevolizzata (inquieta), l’individuo rende infernale la propria vita e quella altrui ed è lo stesso individuo (la sua mente) che può ottenere la mente paradisiaca, passando attraverso il purgatorio della consapevolizzazione della mente.
La vita appare nella percezione di chi la percepisce. La qualità della vita è perciò direttamente correlata alla qualità della mente. Qualità che è determinata da quanto la mente è vicina all’essere Quieta (consapevolizzata). Più la mente è vicina all’essere Quieta, e più la vita è vicina ad essere caratterizzata dall’Amore, dalla Quiete, dalla Conoscenza, dalla Pace - dall’effettivo BenEssere che è inscindibile dall’Essere pienamente/Sussistere pienamente.

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