lunedì 27 giugno 2011

Spiritualità, Felicità e rapporti


Più si proietta il mondo più si allontana la Felicità che, invece, emerge con l’immergersi in Sé. Cercare la Felicità nel mondo immaginandolo esteriore fomenta l’abbaglio separazione e assomiglia al cercare di asciugarsi tuffandosi in mare. 

La liberazione dalla sofferenza avviene sempre attraverso i rapporti illuminanti, anche l’eremita ha un costante rapporto con parti sé e con il mondo percepito: per pervenire alla Felicità è necessario migliorare il rapporto con il mondo, soprattutto consapevolizzando che l’universo è un’esperienza interiore. 
La (Somma) Felicità appare con la scomparsa della percezione di rapporto, nel senso di sensazione di separazione, perché subentrata l’esperienza unitaria ed egualitaria: la Felicità è esperienza di unità tra conoscitore e conosciuto, la Somma Felicità è Pura conoscenza di esserci senza diversità tra conoscitore e conosciuto. Chiaramente, anche quando c’è Felicità gli individui interagiscono e quindi c’è rapporto, ma gli altri non sono vissuti come soggetti separati: il rapporto non si basa sulla percezione di separazione, ma sull’esperienza di unità che favorisce anche la comprensione che ogni rapporto percepito è un rapporto di noi in noi stessi, con le nostre proiezioni, percezioni.  
La capacità di essere Felici matura attraverso i rapporti illuminanti, ma non può esserci Somma Felicità derivante dal rapporto inteso come esperienza di separazione: la Somma Felicità è anche esperienza che soltanto Uno È.
La percezione definita rapporto implica l’esperienza duale, mentre la Felicità è un’esperienza unitaria. 
Il suddetto non significa che la Felicità esclude il rapporto di coppia o altri tipi di rapporto, anzi ne migliora la qualità. Per chi è Felice l’interagire con altri non è un cercare la Felicità, ma un’espressione di Felicità libera da aspettative, manipolazioni, attaccamenti… 
La Felicità non può essere data da altri, può soltanto essere scoperta in se stessi. Tra l’altro, ogni esperienza di dare-ricevere è un’esperienza di se stessi, chiaramente in se stessi. 
Essendo Felici si matura la consapevolezza che ciò che è percepito come relazione e partecipanti alla stessa sono esperienze interiori; non ci possono essere esperienze esteriori. Si tratta di segmenti interiori, di parti del proprio esserci, non di individui esteriori. Gli altri non sono percepibili da noi, ma esclusivamente da loro stessi. Ognuno può fare esperienza soltanto di sé, sperimentare soltanto il proprio mondo. Ogni individuo è un mondo a sé, che comunica con altri mondi (individui) tramite la Coscienza Originale, non attraverso il tempo-spazio: la dimensione spaziotemporale di ognuno inizia e termina in lui stesso. 
I rapporti andrebbero considerati come grande opportunità per maturare la Felicità, lasciando da parte l’attaccamento a “se stessi” (identità immaginata) e la politica delle ragioni e dei torti, il mondo delle aspettative e delle recriminazioni, la tendenza a concettualizzare la vita e i rapporti stessi…Per fare ciò è necessario abbandonare l’idealizzazione (concettualizzazione) del rapporto e dedicarsi alla sua ottimizzazione, per raggiungere l’Eccellenza nel rapporto, che è la Beatitudine integrata nel rapporto di coppia realizzato in tutti i suoi aspetti (spirituali, sessuali, organizzativi, intellettuali, comunicativi, creativi...) 
L’idealizzazione del rapporto, è l’insieme di concetti su come dovrebbe essere il rapporto e il tendere a realizzare tali condizioni. L’ottimizzazione del rapporto porta invece a condizioni sempre migliori per la Felicità dei partecipanti al rapporto. La mancanza di Felicità è la ragione primaria dell’idealizzazione del rapporto, legata anche all’idealizzare la perfezione, che a sua volta è un ostacolo per la Felicità. L’ottimizzazione, invece, elimina gli ostacoli per la Felicità. L’ottimizzazione della vita non consiste nella realizzazione delle aspettative ordinarie, ma nella formazione di condizioni ottimali, migliori in un dato momento, per l’integrazione dell’esserci.
Essendo l’esserci la condizione di base per un rapporto (senza l’esperienza [di] esserci non ci può essere l’esperienza rapporto), nonché l’ambito di base in cui avviene ogni rapporto (ogni rapporto è percepito nell’esserci), il miglioramento sostanziale della sfera del rapporto è proprio l’aumento della qualità vibrazionale di chi partecipa al rapporto. Senza l’integrazione dell’esserci il rapporto non può produrre Felicità, ma al massimo contentezza, soddisfazione, gioia…. La Soluzione non è la felicità nel rapporto, ma il rapporto che appare come unità nella Felicità. 

mercoledì 15 giugno 2011

Il Maestro Autentico


Nel senso stretto del termine, il Maestro Autentico è l’individuo Divenuto del tutto direttamente impegnato a favorire la maturazione spirituale altrui divulgando un metodo consapevolizzante.
Nel senso ampio del termine, invece, i Maestri Autentici sono tutti i Divenuti del tutto, anche quelli che non insegnano un metodo per maturare spiritualmente, ma sono, per esempio: scienziati, letterati, artisti...
Le definizioni relative al Maestro Autentico date in questo testo riguardano in parte soltanto il senso stretto del termine.
Lo Stato del Maestro Autentico, Stato che Lui Stesso è, permette la costante Alternanza tra la Consapevolezza integrale e l’Estinzione. Questa è la ragione sostanziale per cui, secondo alcuni, il Maestro Autentico è Dio stesso: in quanto Amore è Dio manifesto come Amore, mentre l’Estinzione fa “emergere” il Maestro Reale.
Il Maestro Autentico è la dimostrazione dell’esistenza dell’Eterno, la Massima espressione spaziotemporale del Senzatempo, la Compiuta individualizzazione di Dio. Per rispondere alla domanda Com’è fatto Dio (inteso come Amore)? “basta” Vedere veramente il Maestro Autentico.
Il Maestro Autentico (da ora in avanti talvolta semplicemente: Maestro) Discerne il Maestro Reale (Dio Immanifesto, Assoluto) dal suo esprimersi (Manifestazione), consapevole di essere una Sua espressione attraverso la quale è maturata la certezza illuminata: In Realtà (quindi come Assoluto, non come individuo, manifestazione) sono il Maestro Reale.
Il Maestro è in Empatia con l’umanità intera. Non soltanto è consapevole dell’umanità in lui stesso, essendo Compassione rappresenta l’umanità nella sua forma più pura.   
Pienamente consapevole che qualsiasi cosa avviene non accade alla Reale Identità, ma soltanto al Suo irReale esprimersi, il Maestro è affrancato dalle paure. Ha superato anche il coraggio, che non ci può essere in assenza di paure.
I desideri del Maestro sono pienamente consapevolizzati e non turbano il Vuoto mentale che si produce in Lui. Non c’è attaccamento a essi, l’Appagamento del Maestro non diminuisce se non si realizzano. La libertà dai desideri non significa che non ci sono, ma che non c’è attaccamento a loro. Il Maestro può avere, per esempio, desiderio di un cibo specifico, di fare una passeggiata o una nuotata, ma senza attaccamento. 
Il Maestro è un continuo flusso di pura Conoscenza in essere, è la “personificazione” dell’Intelligenza che permea l’universo. 
Il Maestro è la Luce che illumina le tenebre, la Conoscenza che dipana l’ignoranza, l’Amore che dissolve le emozioni negative, la Pace che quieta i conflitti.
Il Maestro è la mente pienamente trasformata, mente intesa come totalità dei processi dal concepimento alla morte, cioè come divenire individuale, individuo, processo di individualizzazione.
Alcuni affermano che il Maestro ha eliminato la mente, ma ciò è impossibile. Finché c’è vita c’è mente, che è la vita stessa. Inoltre, anche quando con il concetto di mente si intenda soltanto l’attività intellettiva, il concetto che il Maestro ha eliminato la mente significherebbe anche la sua impossibilità a proferire insegnamenti verbali, senza intelletto non c’è pensiero. Il trascendimento della mente non consiste nella sua eliminazione, ma nella sua trasformazione in strumento di Beatitudine. La mente non si può trascendere, nel senso ce c’è qualcuno possa superarla. Ogni trascendimento esige lo spaziotempo, senza mente non c’è spaziotempo, quindi nessun superamento. Inoltre, ogni “qualcuno” è nella mente, un segmento della mente. Il soggetto effettivo che dovrebbe trascendere la mente sarebbe la mente stessa, che però, chiaro, non può andare oltre se stessa, così come un’automobile non può superarsi. Ciò che di solito viene definito trascendere la mente, annullare la mente o liberarsi dalla mente, va inteso come liberarsi dalla mente ordinaria producente pensieri superflui e una moltitudine di emozioni, facendo emergere il Vuoto mentale. 
L’idea che la mente mente può essere molto fuorviante. Dire che la mente mente, nel senso che è sempre menzognera, significa mentire. Affermare che la mente (soltanto) mente, è un po’ come dire che il sole fa (soltanto) male. Il concetto la mente mente contiene la propria negazione: è la stessa mente a esprimerlo ed esprimendolo nega la veridicità della “verità” che pensa di esprimere con l’idea che la mente mente. Affermando che la mente soltanto mente, la mente afferma di star mentendo, il che, in questo caso, è comunque vero: l’affermazione che la mente soltanto mente è una menzogna. La mente può essere più o meno veritiera, menzognera.  

La mente mente.
Chi lo afferma?
Io mente, chiaro: ogni parola è della mente.
Il concetto la mente mente è quindi una menzogna,
visto che è la mente a esprimerlo?
Eh già, la mente può essere più o meno veritiera.
Bene, questo è un concetto veritiero, della mente, chiaramente.

Pensare veramente che la mente (soltanto) mente significa che non si è compreso bene cos’è la mente e che ogni definizione è sua. Il concetto che la mente mente fa spesso parte del pesante bagaglio spirituale di chi si occupa di spiritualità senza maturare spiritualmente: consapevolizzandosi, la mente scopre se stessa come strumento di Felicità e di sofferenza, di verità e di menzogna. Le grandi verità spirituali sono tutte della mente, senza la quale non ci può essere concetto, né verità né menzogna.
Il Maestro è il puro principio di Creazione, Mantenimento e Trasformazione dell’universo.  
Rendendo possibile l’Estinzione il Maestro rappresenta anche il principio di Dissoluzione dello spaziotempo, Stato verso cui inevitabilmente tende l’universo in quanto proiezione umana. 
Il Maestro non è un Maestro perché nelle presunte vite precedenti ha raggiunto la maturità spirituale necessaria per reincarnarsi come Maestro. L’individuo è una vita soltanto e non conosce continuità, la quale è dell’Infinito
, che essendo senza tempo e spazio non conosce differenziazione, quindi nemmeno processi individuali. Alcuni affermano di aver conosciuto le incarnazioni precedenti del loro essere, legandole a se stessi come individui, dimenticando però che l’Essere non è individuale, ogni vita (individuo) fa parte dell’Essere
. Non si tratta dell’essere di te individuo, ma di Te Essere di cui fa parte ogni individuo. Si possono avere visioni veritiere riguardo all’evoluzione del Proprio Essere (di Sé Essere) attraverso molteplici vite, che sono e avvenute in Te Essere, ma non si tratta di visioni di proprie vite individuali precedenti: come individuo si è una volta soltanto, dal concepimento alla morte.  
Il Maestro è il centro dell’universo, la frequenza vibrazionale del suo esserci è armonizzata con l’Attimo Presente nell’ambito del quale avviene incessantemente il Big Bang inteso come principio di creazione, mantenimento e trasformazione, delle dinamiche spaziotemporali. 
Il Maestro ha piena Conoscenza riguardo a Dio Immanifesto e Manifesto. Lui Stesso è la pura Conoscenza in essere (Amore) chiamata anche Dio Manifesto. L’attività del Maestro non è quindi un lavoro da individuo, è l’Azione di Dio manifesto, un’esperienza antichissima che Lui è.
Parlando di “banalità” il Maestro divulga maggior conoscenza spirituale di un uomo spiritualmente colto, ma non Illuminato, che parla di spiritualità. Essere Spiritualità, trascendimento di ogni significato è ben diverso dal mero esporre concetti spirituali. 
La forma sostanziale del Maestro è il Vuoto mentale (Amore), forma non oggettuale in cui compare anche la forma corpo fisco del Maestro.
Il Maestro non produce pensieri superflui ed esperienze diverse dall’Amore.  
Il Maestro non è un terapeuta analitico, ma è comunque un terapeuta psichico. Aiuta la guarigione dell’attività percettiva, emotiva e intellettiva. Se si conviene che il vibrare diverso dall’Amore è insano, perché l’Amore è l’esperienza Salutare (sana e che sana), il Maestro Autentico è anche l’unico terapeuta Sano.
Il Maestro è il miglior insegnante di storia e il miglior veggente, insegna che il tempo non ha passato dimostrando che non ha futuro.
Il Maestro è il miglior professore di astronomia, educa a scoprire il cosmo in se stessi e a scoprirCi sua Origine. L’esperienza universo si fonda sull’esperienza Amore, soltanto chi Ama può veramente comprendere l’universo nella sua essenza, come propria proiezione.
Il Maestro è il miglior docente di filosofia, è l’Amore della Conoscenza, la Conoscenza chiamata Amore. 
Il Maestro è il miglior istruttore di lingue, è il linguaggio del Silenzio di cui ogni lingua è un segmento espressivo, un insieme di interruzioni del Linguaggio Silenzio.
Il Maestro è guarito definitivamente dall’identità immaginata. Liberandosi da ogni credenza riguardo a sé ha permesso il manifestarsi della conoscenza su sé e Sé.
Il Maestro è il Luogo Sacro per eccellenza, la Meta di pellegrinaggio che dovrebbe essere primaria. 
Avendo trasceso l’attaccamento a se stesso e alla manifestazione in generale, il Maestro è libero dal destino individuale e collettivo. Le sue esperienze sono Amore, il cui destino è rimanere Se Stesso, indipendentemente da ciò che accade.
Il Maestro è immensamente pragmatico. Più il maestro è lontano dalla Realizzazione, più è spiritualmente teorico, anche se insegna discipline spirituali molto pratiche, per esempio lo hatha yoga. La prammatica dell’influsso spirituale è determinata da quanto stimola la maturazione dell’esserci, che implica la concreta integrazione dei processi di consapevolizzazione nella pratica vita quotidiana in funzione della Realizzazione Integrale e dell’Eccellenza.


MI APRO A RICONOSCERE IL MAESTRO AUTENTICO.


sabato 11 giugno 2011

Come liberarsi dagli ostacoli per trovare il Maestro Autentico


Ostacoli per trovare il Maestro Autentico
Gli ostacoli sostanziali per trovare il Maestro Autentico sono le idee e le emozioni superflue, che si materializzano come impedimenti “esteriori”. 
Ci possono essere ostacoli esteriori oggettivi (condizioni di vita, impegni, impossibilità di viaggiare, mancanza di Maestri Autentici nelle vicinanze geografiche…) che impediscono di incontrare fisicamente il Maestro Autentico, ma gli impedimenti sostanziali sono interiori (emozioni e pensieri limitanti), per almeno due motivi: concorrono all’esistenza degli ostacoli esteriori e la disarmonia interiore impedisce una comunicazione vibrazionale qualitativa con i Maestri, che non necessità della Loro presenza fisica.  
Nello specifico, alcuni degli ostacoli sono:
- non comprendere l’enorme importanza dell’aiuto del Maestro Autentico. 
- l’idea sbagliata di non aver bisogno del Maestro. L’assetato ha sempre bisogno dell’acqua. L’allievo ha sete, il Maestro è l’Acqua. Rarissimi si sono Realizzati senza la collaborazione di un Maestro Autentico in forma fisica, ma non tanto perché non ne avessero bisogno, ma perché le condizioni onnicomprensive non avevano reso possibile l’incontro fisico con un Maestro. L’apporto di un Maestro è sempre benefico e facilità la consapevolizzazione. Ci si può Realizzare senza l’aiuto di un Maestro? significa Ci si può Realizzare senza l’Amore? L’Amore come principio universale
 è indispensabile, se si manifesta anche in forma di rapporto con il Maestro Autentico in forma fisica, dovrebbe essere più che benvenuto. 
 - le aspettative su come, quando e dove avverrà l’incontro e le paure sul suo non avverarsi. È bene cercare di incontrare fisicamente il Maestro in futuro, ma lo è anche tendere a incontrarlo ora-qui, nella Presenza integrale (che il Maestro è), Essendola. Questo atteggiamento può aumentare le possibilità di incontrare fisicamente il Maestro Autentico, ma aiuta sopratutto il processo di consapevolizzazione. Più si è vicini alla Presenza Integrale ora-qui, maggiormente si è aperti all’influsso del Maestro interiore, quindi anche dei Maestri Autentici in vita e no.  
- le idee sul Maestro: come deve essere, parlare, comportarsi, vestirsi… le cosiddette sembianze spirituali. Sino a che si proiettano idee riguardo al Maestro Autentico non si potrà conoscerLo integralmente. Il Maestro Ottimale non è il maestro ideale. Il primo è Autentico, il secondo pensato: così come l’abito non fa il monaco, il comportamento non sempre fa il Maestro. 
- la paura di scoprire verità che minerebbero le proprie convinzioni fuorvianti, a causa della quale, per proteggersi dal pericolo di essere dissolta, l’identità immaginata può formarsi l’idea che il Maestro non serve. Il Maestro Autentico è il riflesso massimo del Maestro Reale, uno specchio propriamente nitido nel quale si riflettono sia la vera natura (Amore) sia quella ombrosa di chi vi si specchia. La Luce del Maestro Autentico è illuminante e non abbagliante. I ricercatori delle verità cercano la prima, chi cerca falsità  predilige la seconda, permette di accecarsi bene con i propri abbagli e di continuare a fantasticare di essere molto spirituali. 
Rimuginare sugli impedimenti crea ulteriori pensieri superflui, cioè altri ostacoli. Inoltre, l’intelletto mediamente consapevole, abituato a confondere il futile e il nocivo con l’utile, può scambiare per impedimento ciò che è un aiuto e viceversa, immaginare che sia un aiuto ciò che è un ostacolo.
Queste due meditazioni favoriscono l'incontro con il Maestro Autentico.
Chiedo l'eliminazione degli ostacoli per trovare il Maestro Autentico.
Mi apro a incontrare il Maestro Autentico.

domenica 5 giugno 2011

I maestri pseudospirituali mascherati

Il maestro che non ha paura di essere smascherato, perché non ha nulla da nascondere, invita i ricercatori a meditare per riconoscere i falsi maestri e i falsi insegnamenti. Quanti maestri fanno ciò?

Cercare il colpevole fuori impedisce di trovare il responsabile interiore.

Cercare il colpevole fuori impedisce di trovare il responsabile interiore.

sabato 4 giugno 2011

Il Risveglio concettuale non va confuso con il Risveglio esperienziale.


Il Risveglio concettuale non va confuso con il Risveglio esperienziale.

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Consapevolizzare che il mondo è un illusione è ben diverso del mero concettualizzare che il mondo è illusorio; affinché il concetto: il mondo è un illusione diventi verità acquisita ci deve essere Beatitudine, il non attaccamento al mondo è proporzionale al grado di Beatitudine.

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Il problema di molti (pseudo) ricercatori spirituali è che non sono ricercatori della Verità (Amore) e della Sua Origine, ma seguaci di qualcuno.


venerdì 3 giugno 2011

Guarigione di coppia

Molte coppie pensando di guarire, attraverso la teoria degli opposti si ammalano gravemente, ma pensano di essere più sane perché immaginano di essere spirituali, non considerando che il grado di Spiritualità è proporzionale alla presenza della Beatitudine nella vita.

Ammalarsi attraverso gli opposti, guarire maturando l'Unità

La teoria degli opposti (del guarire attraverso il rapporto con un opposto) è l'espressione quasi massima della mente dualistica, un modo della malattia di giustificare se stessa donandosi sembianze psicospirituali. Non si può guarire focalizzandosi sul conflitto, il conflitto stesso è sostanzialmente malattia. La guarigione è armonizzazione con l'Amore, non con l'opposto - armonizzarsi con l'opposto significa disarmonizzarsi, guarire significa divenire Unità, Amore senza opposti.

Ricercatori spirituali smarriti.

Molti cercano il sentiero spirituale per ritrovarsi e una volta trovato si (ri)perdono sul sentiero stesso - trovare il sentiero significa scoprirsi come sentiero stesso verso la Beatitudine e la Scoperta della Sua Origine. Da ciò si può dedurre che molti tra quelli che sembrano ricercatori spirituali sono, invece, smarriti pseudospirituali.

giovedì 2 giugno 2011

La Realtà non è ciò che sembra

La Realtà non è ciò che sembra, la Realtà è senza sembianze: ogni forma è illusione, Sana quando Beatitudine, malata quando sofferenza.

Tu Dio Origine di te individuo


Dio è Immensamente più vasto di te individuo, eppure, in Realtà, Tu Lo Sei: Dio Origine di te individuo. Soltanto ti sembra di non esserLo, perché osservando dalla prospettiva del tempo, senza il quale non c’è osservazione, prospettiva, ignori Te Senzatempo.   

Essere è immensamente più che sapere


Nel mondo della spiritualità c'è un corso per "ogni" cosa, ma sono rari gli incontri che favoriscono l'Essere-base della spiritualità, anche perché sapere è facile,mentre maturare l'Essere esige sforzo consapevole che porta a superare ogni sforzo (cioè controllo) e a scoprire il sapere come ignoranza.Controllare attraverso il sapere può sembrare spirituale,ma la 
Spiritualità libera dal controllo e redime dal sapere.