mercoledì 15 maggio 2013

Non dualità: Uno senza secondo


Tutto è Uno, più precisamente Uno è tutto, più precisamente ancora: Solo Uno è.  
Uno senza secondo: Dio Origine è l’unica Realtà. La manifestazione è irReale, esiste solo come illusione: veramente, non Realmente.


Dio Origine è l’Origine, della manifestazione.
Dio Origine è il Vuoto Assoluto.
Dio Origine è l’Infinito, senza fine, perché senza principio.
Dio Origine è il Principio, non l’inizio. 
Dio Origine è senza tempo.
Dio Origine è Conoscenza Assoluta.
Dio Origine è il Sé Reale, Ciò che si è in Realtà. 

Uno senza secondo: la manifestazione è espressione del potenziale da sempre insito nell’Origine. Più che la creazione di qualcosa, la manifestazione è il manifestarsi  di Qualcosa. 


La manifestazione è Dio Manifesto, mai separato da Dio Origine. 
Dio manifesto è Coscienza, vibrazioni-energia, materia e consapevolezza.  
Dio manifesto avviene in Dio Origine, non in termini spaziotemporali,
ma “perché” l’Origine è senza tempo-spazio. 
Dio è tutto, non esiste un non Dio.

Non dualità, la manifestazione è un’espressione dell’Origine, diversa dalla Stessa nella forma e nella composizione, anche perché l’Origine è senza forma e composizione, ma uguale nella Sostanza: Dio Origine è il Sostrato dell’intera manifestazione. Diversità sì, dualità no: l’Origine permane sempre come base  basate del manifestarsi, è il manifestarsi dell’Origine! 
Non dualità, Dio non esiste, è l’Esistenza stessa, che non è l’esistere di qualcuno. 
Non dualità, l’uomo è inseparabilmente in Dio Origine. Tutte le idee e percezioni di separazione sono esclusivamente dell’uomo. 
Non dualità, non esiste separazione: separazione è un’esperienza che avviene nel campo esperienziale, prodotto da ogni uomo singolarmente, che non può essere mai separato da se stesso.
Non dualità, ogni distanza è nell’uomo, non tra Dio Origine e l’uomo: il rapporto tra l’uomo e Dio Origine è questione di livelli espressivi ed evolutivi, non di  distanza o dualità. 
Non dualità, l’uomo fa parte della manifestazione, inseparabilmente da Dio manifestazione, ogni idea e percezione di separazione fa parte della manifestazione, che non può, in nessun caso, scissa da se stessa.  
Non dualità, tutto ciò che l’uomo percepisce come manifestazione fa parte di lui, avviene nella sua percezione; ogni attimo creiamo, manteniamo e dissolviamo il mondo in noi, più precisamente: l’esperienza chiamata mondo.  
Non dualità, impossibile ConoscerSi senza ScoprirSi Dio: la Conoscenza Assoluta (Dio Origine) è la non dualità immanifesta, non esperienziale; la pura Conoscenza in essere (Beatitudine) è l’esperienza non duale.  
Non dualità, siamo il Padre del figlio che siamo: tu origini da Te.   
Non dualità, Sei Io per te Dio e Sei Lui per te individuo. 
Non dualità, Dio non è casa nostra, non possiamo abitarCi: impossibile soggiornare nella casa che si è.
Non dualità, Realizzandosi l’uomo diviene Dio manifesto veramente; non più uomo e Dio, ma, semplicemente: UomoDio e DioUomo. Prima di Realizzare il proprio principio Divino, l’uomo non è separato o lontano da Dio, è diverso da Ciò che potrebbe/dovrebbe Essere: EguagliarSi è la massima differenziazione possibile. La questione di un Dio superiore all’uomo è soprattutto un problema dell’uomo inferiore a Se Stesso.  
Non dualità, odio, rabbia, paure ed altre emozioni negative non sono l’opposto dell’Amore (Beatitudine), ma distorsioni dell’esprimersi dell’Amore, che è pura espressione esperienziale di Dio Origine, prodotta dall’uomo, sempre, perlomeno alla base del suo esserci. 
Non dualità, le emozioni sono elementi del campo esperienziale, che basilarmente è Beatitudine. 
Non dualità, i pensieri sono esperienze, segmenti del campo conoscitivo- esperienziale, che in Sostanza è Beatitudine.
Non dualità, tutte le idee ed emozioni fanno parte di Dio manifesto, ma solo senza pensieri ed emozioni Dio manifesto è Veramente, la Beatitudine è senza emozioni e pensieri. 
Non dualità, dualità è un’idea nata dall’immaginarsi corpo, emozioni e pensieri, ma Verità (Beatitudine) e Realtà (Dio Origine) sono senza immaginazione. Liberandoci dall’identificazione con il limitato ci scopriamo Immensi (Beatitudine) prima, Infiniti (Dio Origine) poi; l’Immenso non è l’Infinito: la Beatitudine è il limite di se stessa.  
Non dualità, l’ignoranza non è opposta alla Conoscenza, è espressione distorta della pura Conoscenza in essere -Beatitudine-. 
Non dualità, non siamo separati da altri: tutto ciò che percepiamo sono forme che appaiono nella nostra percezione, prodotte dalla stessa, si tratta di nostre proiezioni, esperienze; la percezione può produrre l’esperienza separazione, che comunque fa parte della percezione stessa, la quale non può mai essere separata da se stessa.  
Non dualità, la conoscenza intellettuale avviene nella conoscenza esperienziale, che accade nella Conoscenza Assoluta, né distante da Lei, né toccante Lei: la Conoscenza Assoluta è senza distanza ed esperienza. Tempo, spazio, distanza, separazione, sono aspetti dell’uomo. 
Non dualità, il conoscitore può apparire separato dal conosciuto, mai esserlo. 
Non dualità, in Realtà, non esiste nulla al di fuori di Dio Origine, anche perché Dio Origine è senza spazialità.
Non dualità: il Vuoto mentale compare nel Vuoto Assoluto, che sussiste irraggiungibile al Vuoto mentale, perché senza esperienza, senza tempo e senza contenuto, pur comprendendo tutto.  
Non dualità: non esiste il fuori, tutto ciò che è percepito come esterno fa parte della percezione stessa. Il vero esterno a noi individui ci è irraggiungibile: non possiamo percepire il mondo altrui e non possiamo sperimentare Ciò (Dio Origine) che ci precede. 
Non dualità, non siamo separati dal mondo, non siamo nel mondo: la forma universo appare in noi, come la forma definita nostro corpo. Senza di noi non c’è neppure il nostro mondo, Il luogo di residenza dell’individuo è sempre totalmente lui stesso. In quanto Dio Origine originiamo noi stessi essere umano, che produce in sé la pura esperienza di esserci (base di ogni altra esperienza), dalla quale deriva anche l’attività sensoriale e nella quale appare tutto ciò che può essere percepito, non perché preso direttamente dall’esterno, ma perché prodotto in noi stessi, dalla percezione stessa.   
Non dualità, ciò che pensiamo di essere (sono [solo] il corpo, le emozioni, i pensieri] è immaginario (identità immaginata), non pensandolo più cessiamo di immaginare la separazione, dualità. 
Non dualità manifesta, Uno senza secondo: la Beatitudine è pura Conoscenza  in essere, priva di chi sia Beato, perché senza esperienze diverse da Sé Beatitudine, libera dalla suddivisione (peraltro, senza separazione) conoscitore-conosciuto.
Non dualità Immanifesta, Uno senza secondo, Dio Origine senza  Beatitudine, senza neppure Coscienza. 
Non dualità, non appartenersi nemmeno. 
Non dualità, la Beatitudine è il riflesso (senza riflesso) dell’Origine nella pura consapevolezza (Beatitudine), Origine che è senza riflesso e senza esperienza, pertanto senza nemmeno Beatitudine. 
Non dualità: come puro Sé Manifesto siamo Beatitudine, senza esperienza diversa da Sé. In quanto Origine siamo Vuoto Assoluto, senza esperienza di Sé, comunque Conoscenza Assoluta di Sé. La Beatitudine (pura Conoscenza in essere) Precede l’ignoranza ed è il suo superamento, ma ignorare che il Vuoto Assoluto è l’unica Realtà mantiene ignorante il Beato: la Beatitudine fa parte dell’irReale esprimersi di Dio Origine. La Beatitudine può sembrare la Realtà ultima a chi non conosce Sé Origine, ma non è così: la Beatitudine è esperienza, puro Sé esperienziale, mentre il Sé Reale (Dio Origine) è senza esperienza. 
Non dualità, la sofferenza non né opposta alla Felicità né separata da essa, è ignoranza della Felicità.  
Non dualità, l’Unità è una distorsione della pura esperienza, che è Beatitudine: Uno esperienziale, pura Conoscenza in essere, senza distinzione in conoscitore e conosciuto, pertanto senza nemmeno Unità.   
Non dualità, Il passato è il Presente avvenuto, il futuro il Presente a venire.
Non dualità, la morte non esiste, le espressioni dell’Origine sono senza nascita, le nascite avvengono in loro. 
Non dualità, bianco e nero non sono esperienze contrarie, ma diverse espressioni della pura esperienza di esserci, base di ogni percezione; bianco e nero avvengono nel campo esperienziale, che non può essere opposto a se stesso.  
Non dualità: chi Ama non Ama né sé né altri, l’Amore è senza amanti e amati, chi Ama nemmeno Ama, è Amore. 
Non dualità, manifestare solo Beatitudine prima e assorbire anche la Beatitudine poi, dalla Luce alla Trasparenza: Sussistere senza espressione. 
Non dualità, fruttare unicamente Consapevolezza Totale: Beatitudine nobilitata dalla piena consapevolezza di Se Stessa come irRealtà e dell’Origine come unica Realtà. 
Non dualità, liberi “nel” mondo e soprattutto liberi dal mondo, per aver liberato il mondo in noi, da “noi”.  
Non dualità, più che consapevolezza di essere ovunque: essere il Dovunque stesso, senza diversità tra luogo e visitatore.  
Non dualità, Uno senza secondo: la diversificazione conoscitore conosciuto avviene nel campo esperienziale, che non può mai essere scisso da se stesso; quando è pienamente Sé Stesso è l’Uno esperienziale (Beatitudine), quando sembra separato in conoscitore e conosciuto è sofferenza, comunque se stesso.    
Non dualità, non immaginarsi diversi da Sé Origine, non sperimentarsi diversi da Sé Beatitudine. 
Non dualità, non sei in uno stato di consapevolezza, sei lo stato stesso. 
Non dualità, la manifestazione è sempre Una, sperimentata come Beatitudine è illusione, ma Verità: percepita diversamente è sofferenza, abbaglio oltre che illusione.   
Non dualità, il corpo non è separato da Dio, esiste “in” Dio Origine e la percezione definita corpo appare in Dio manifesto come campo esperienziale. 
Non dualità, in Realtà non sei il corpo, in verità sei anche il corpo. 
Non dualità, la materia è un epifenomeno della Coscienza (processo primario della manifestazione) e la consapevolezza un epifenomeno della materia: senza cervello non c’è esperienza e la consapevolezza è un’esperienza, anche a livello in cui non può essere constatata, perché precedente il pensiero. A sua volta (simultaneità del manifestarsi della consapevolezza e del crearsi e dissolversi dell’esperienza materia in noi), la materia è un epifenomeno della consapevolezza, nel senso che ciò che percepiamo come materia è un’esperienza, che non può esserci senza la consapevolezza, la quale: prima di un essere un essere consapevoli di qualcosa, è  l’esperienza di base (pura consapevolezza: Beatitudine), sulla quale si fonda ogni altra esperienza-percezione. Il cervello che percepiamo non è il cervello effettivo, ma una percezione prodotta dalla percezione, grazie anche al cervello, basata sul cervello effettivo, che esiste a prescindere dalla percezione cervello.      
Non dualità, la dicotomia ego-non ego è soltanto apparente: ego significa io, quando siamo Beatitudine siamo Io Beatitudine; l’ego non è tanto questione di dualità, quanto di qualità esperienziale. 
Non dualità, non vivere la Verità: EsserLa! Non si può vivere la Beatitudine, la Beatitudine è senza qualcuno che la vive, senza conoscitore-conosciuto, è pura Conoscenza in essere. 
Non dualità, nessuno vive la vita, come individui siamo la vita stessa. 
Non dualità, non: Io sono Quello, indicazione implicitamente dualistica, ma: Sono Questo, non questo.  
Non dualità manifesta, Spontaneità: pura interazione della Beatitudine con Sè. Non dualità Immanifesta, nemmeno Spontaneità: Precedente la Spontaneità Beatitudine. 
Non dualità, nessuna reincarnazione, tutte incarnazioni dell’unico Sé, unicamente espressioni di Sé -Sé Origine-; come Dio manifesto sei tutte le vite, anche l’individuo che sei, unica vita che puoi essere. 
Non dualità, non: sono nessuno, ma: sono l’Uno!
Non dualità, Vuoto mentale: il mondo fisico, necessariamente duale, che appare sullo sfondo non duale della Beatitudine, energie duali supportate da energie non duali.  
Non dualità, emanare Dio, non solo essere sua emanazione. Anzi, di più: essere Dio stesso, non suo strumento.
Non dualità, alla Beatitudine anche il conflitto “esterno” più potente appare come Pace più profonda.  
Non dualità,  Uno senza secondo, Immanifesto: Conoscenza Assoluta del Vuoto Assoluto di Sé, senza esperienza, nemmeno Beatitudine; questa è Realtà! 
Non dualità, Uno senza secondo, manifesto: Vuoto mentale totalmente Conoscente Sé, Beatitudine; questa è irRealtà, illusione sana perché Amore! 
Non dualità! Dualità è un’idea di cui l’Uno non ha bisogno! Dio Origine, Il Vuoto Assoluto, Uno Reale, è senza nulla! La Beatitudine, Uno esperienziale, è senza idea.      


Le parole possono indicarCi, 
dobbiamo usarle per liberarcene,
fino a 
Essere Questo
di Cui detto fino a qua.

Prossimamente terrò un seminario sulla non dualità,
durante il quale  i temi trattati in questo articolo
verranno trattati concettualmente, 
ma soprattutto esperienzialmente,
in modo da maturare la Consapevolezza Totale.

Per maggiori info andreapangos@gmail.com

domenica 12 maggio 2013

Dio Origine - Vuoto Assoluto


Dio Origine - Vuoto Assoluto
(testo parziale, pubblicato a caldo, ci saranno aggiunte e, soprattutto, altri "sotto capitoli")
  
Dio Origine è il Vuoto Assoluto, più semplicemente: l’Assoluto, da non confondere con il Vuoto mentale (mente Vuota), che è un’esperienza, mentre il Vuoto Assoluto è l’Origine senza esperienza di ogni esperienza. 
Dio Origine è il Principio, senza inizio. L’inizio inizia con il manifestarsi di Dio Origine, che è l’Infinito, senza fine, perché senza inizio. Attenzione: più che essere Infinito, Dio Origine è l’Infinito stesso - Dio Origine non è nulla tranne se stesso -.  
Dio Origine è il Sé Reale, l’Identità Reale, Ciò che si è in Realtà: come Dio Immanifesto, non come individuo o manifestazione: chiaramente! 
Dio Origine è Tutto Ciò che Esiste Realmente, si tratta del dominio della Realtà: il Regno dell’Immanifesto, da discernere dal Regno Manifesto, che è irReale, anche quando appare nella Consapevolezza Totale, perché anch’essa irReale.  
Dio Origine è il campo non manifesto di Infinite possibilità, che rendono ineluttabile il Suo non manifestarsi: una tra queste possibilità è proprio la possibilità di esprimersi di Dio Origine, Stato Originale: Origine della manifestazione. Se si cerca un perché sulle cause della manifestazione, questa è l’unica risposta plausibile sui perché dell’esprimersi dell’Assoluto: i perché sono pensieri, che sono esclusivamente dell’uomo, Dio Origine non pensa.
Dio Origine è la Conoscenza Assoluta, nulla di paragonabile al sapere concettuale o alla Pura Conoscenza esperienziale, che è l’Amore. In quanto Conoscenza Assoluta, l’Assoluto Conosce Se Stesso, Assolutamente, ma non nel senso umano del termine, cioè non intellettualmente o esperienzialmente. Dalla prospettiva del mondo esperienziale e concettuale potrebbe sembrare che l’Assoluto non conosca se stesso, perché senza esperienza e senza pensiero, pertanto senza possibilità di constatarsi, invece: l’Assoluto è l’Unica Conoscenza Reale, senza la quale non ci sarebbero né la conoscenza esperienziale (esperienza) né quella concettuale (idee), che sono manifestazioni di parte del potenziale insito nella Conoscenza Assoluta. Per di più, essendo la conoscenza esperienziale e concettuale espressioni della Conoscenza Assoluta, possiamo affermare che la Conoscenza Assoluta opera tramite loro e, pertanto, in un certo senso: Dio Origine, in quanto Conoscenza Assoluta Conosce Tutto. L’idea che l’Assoluto non conosca Se Stesso è la radice dell’idea che l’Assoluto si manifesti per riconoscersi, ma non è così: Dio Origine Conosce Se Stesso e si manifesta per ineluttabilità, non per riconoscersi. Considerando l’Assoluto unica Conoscenza Reale, l’intera manifestazione può essere considerata ignoranza, anche la Consapevolezza Totale, nonostante implichi la piena consapevolezza riguardo l’Assoluto. 
Dio Origine è l’Onnipotente, l’Unico che ha facoltà di manifestare.  
Dio Origine può essere definito come Amore Assoluto, ma non è nulla di ciò che generalmente viene chiamato amore, non è né il voler bene né l’Amore puro (tra l’altro: l’Amore non può essere impuro; ma uso questo aggettivo per rendere meglio l’idea che Dio Origine non è nulla di esperienziale). Amore Assoluto è un modo di definire Dio Origine traslando il concetto di Amore, relativo all’esperienza primaria e massima (Beatitudine), verso l’Origine dell’Amore stesso; è bene tenere presente che l’Amore è un’esperienza, mentre Dio Origine è senza esperienza.
Dio Origine è il Senzatempo, pertanto anche senza presente. Dio Origine non è l’eterno presente, definizione asserita da alcuni: il presente è un’esperienza e pertanto non può essere Assoluto, l’Assoluto è senza esperienza. Il Presente allo stato puro è la pura esperienza di esserci, l’Amore, l’Uno esperienziale, la pura Conoscenza in essere, senza distinzione in conoscitore e conosciuto. Dio Origine, invece, ripetiamolo, è senza esperienza.        
Dio Origine non è il nulla. Il nulla non esiste, è solo un concetto che deriva da qualcosa, senza il quale non potrebbe esserci nemmeno l’idea di nulla. Senza manifestazione, Dio Origine è il Tutto, ed essendo la manifestazione irReale, l’Assoluto è comunque il Tutto, in Realtà, a prescindere dalla manifestazione.    
Per quanto immenso possa essere il manifestarsi di Dio Origine, nulla può essere tolto o aggiunto all’Assoluto, Dio Origine.  Tutto ciò che è manifesto: era già insito come potenziale immanifesto nell’Origine, e avviene comunque nell’ambito dell’Assoluto, che in quanto Infinito, “contiene” tutta la manifestazione, che  è comunque irReale, nonostante esista nella Realtà Assoluto. In definitiva, l’Assoluto è tutto, ma solo l’Origine (Assoluto immanifesto) è Reale, mentre la manifestazione  (Assoluto manifesto) è irReale.   
Dio Origine non è energia, Coscienza, consapevolezza, materia, esperienza,  che sono fenomeni insiti potenzialmente in Dio Origine: l’Assoluto contiene, o meglio: è anche, il loro potenziale immanifesto.
Dio Origine non è Coscienza, la Coscienza Originale rappresenta l’inizio dell’esprimersi dell’Assoluto ed è il “rapportarsi” primario dell’Assoluto con se stesso. L’Assoluto non ha Coscienza di Sé, la Coscienza è un’espressione della Conoscenza Assoluta che l’Assoluto è. Va detto che la Coscienza Originale non è energia, ma i suoi processi formano la matrice che permette il crearsi dell’energia.   
Dio Origine non è consapevolezza, che è esperienza e pertanto esige un elemento che la possa produrre, il cervello.  
Dio Origine non è il non essere. Non essere è un concetto che deriva dall’esperienza di essere, che è l’esperienza primaria senza la quale non ci può essere alcun’altra esperienza e pertanto nessun concetto (ogni idea è un’esperienza), mentre Dio Origine è l’Origine dell’esperienza di essere.
Dalla prospettiva della vita, che produce l’esperienza di esserci, Dio Origine, essendo senza esperienza, potrebbe sembrare statico, passivo, inerte, senza vita...Invece, è la Vita, l’Unica Vita Reale. Il ricercatore di  Sé dovrebbe tenere ben presente che proprio l’attaccamento all’esperienza di esserci, perché inconsapevoli di Sé Dio Origine, è uno dei maggiori ostacoli, e infine  spesso l’impedimento più sottile , per la Realizzazione. 

TU precedi te stesso:
tu Origini da TE.


venerdì 10 maggio 2013

Libero da qualcuno, Sono OgnUno

Libero dal mondo, lo Aiuto
Libero da me, Sono di beneficio ad altri
Libero da altri, Sono Me
Libero dalla sofferenza, effondo Felicità
Libero dall’ignoranza, Insegno
Libero dalle verità, Sono Verità
Libero da qualcuno, Sono OgnUno
Libero dall’umanità, Sono Umanità
Libero dal molto, Sono Tutto
Libero dal sogno, Risveglio
Libero dal passato, Sono senza futuro
Libero dall’avermi, puramente Sono
Libero da chi Amare, sono Amore
Libero dal sapere, Sono Conoscenza
Libero dall’evoluzione, maturo la Maturità
Libero da separazione e Unità, Sono l’Uno
Libero da ogni rapporto, sono sempre (con) NessUno
Libero dalla famiglia, Sono il figlio divenuto Padre
Libero dall’inizio, Sono senza fine
Libero dalla vita, Sono senza morte
Libero dalla meccanicità, Sono Spontaneità
Libero dal sonno: Sono!

domenica 5 maggio 2013

La sofferenza di ieri è quella di domani, finché non prevale il Presente


La sofferenza di ieri è quella di domani, finché non prevale il Presente.

***


Essendo senza lotta, la Pace non può né vincere né perdere. 

***

Per superarsi veramente bisogna smettere di immaginarsi qualcuno. 

***


Nessuno è morto, nessuno è vivo e la Vita non vive: è Vita senza nemmeno vita.

*** 

La Vita è il non luogo in cui non c’è nessuno. 

***

Verità è chi non pensa di essere. 

***


Senza pericolo, l’Amore è il pericolo più grande per ogni paura.

Sognare, pensarsi passati, fantasticarsi futuri.


Sognare, non Amare.
Sognare, ignorarSi.
Sognare, non PresenziarSi.
Sognare, impedirsi.
Sognare, sognarsi.
Sognare, ignorare. 
Sognare, mentirsi.
Sognare, dilapidarsi.
Sognare, squartarsi tra passato e futuro.
Sognare, guardare senza vedere. 
Sognare, immaginarsi. 
Sognare, pensarsi passati, fantasticarsi futuri. 
Sognare, immaginare Reale il mondo. 

www.andreapangos.it

Sognare è il problema, Destarsi la soluzione

Inseguendo i sogni allontaniamo la Felicità, che vorremmo raggiungere realizzando i sogni, perché sogniamo in modo sbagliato, sogniamo per sognare. Dovremmo, invece, sognare in modo da svegliarci, la Felicità è (di) chi è Desto.   

***

L’Illuminazione può essere molto creativa, finché c’è immaginazione non ci può essere Risveglio, la creatività è cosa ben diversa dalla fantasia: consapevole e spontanea la prima, meccanica la seconda.        

***

Sognare è la cosa più facile del mondo, non serve nemmeno chiudere gli occhi, basta non opporsi alla propria meccanicità, per trasformarla in consapevolezza.

***

Inseguire i propri sogni significa essere inseguiti dai propri incubi, soltanto il Risveglio è Realizzativo, sognare significa subirsi, alimentare la propria sofferenza, il proprio incubo scambiato, talvolta, per Felicità. 

La Felicità non viene dal mondo, il mondo proviene dalla Felicità


La Felicità non viene dal mondo, il mondo proviene dalla Felicità, esperienza primaria, sempre presente, perlomeno alla base del nostro esserci, senza la quale non può esserci altra esperienza, pertanto nemmeno la percezione chiamata mondo. Cercando la Felicità nel mondo senza scoprirlo in noi costruiamo l’altare della sofferenza. Per rendere Felice il nostro mondo, contaminando così, spontaneamente e senza pretesa alcuna, anche il mondo altrui, dobbiamo volgerci verso la Felicità in noi, per diffonderla in tutto l’esserci, per renderci Totalmente Felici - Felicità Stessa -, a prescindere da ciò che accade: modo diretto per rendere il mondo migliore. 

Cultura della condivisione consapevole

Dovremmo maturare la cultura della condivisione consapevole: possiamo condividere soltanto ciò che siamo e la condivisione massima esige l’Amore, che essendo Uno e senza divisioni, non è condivisibile. Non si tratta di un paradosso: Amando non condividiamo l’Amore, favoriamo gli altri a scoprirLo in loro stessi; alla base dell’esserci di ognuno, in quanto esperienza primaria, l’Amore c’è sempre, come esperienza non divisibile, perché integrale. Realizzare la cultura della condivisione consapevole è inscindibile dalla maturazione della capacità di Amare, che fa scoprire l’Uno senza possibilità di condividere, perché senza altri. www.andreapangos.it