domenica 23 gennaio 2011

La cosiddetta vita dopo la morte


Senza i sensi ed il cervello non ci possono essere nemmeno l’attività percettiva, emotiva e intellettiva. Questo significa pure che la struttura energetica post mortem non può né percepire né emozionarsi né pensare. La struttura energetica post mortem esiste come vibrazioni - energie che non si rendono conto né di se stesse né di altro, così come non si rende conto nemmeno la struttura energetica post mortem nel suo complesso.
Nell’ambito della Coscienza i processi post mortem del “defunto” sono invece sempre processi nell’ambito della Coscienza e la Coscienza non percepisce, non si emoziona e non pensa. 
La Reale Identità del “defunto” È sempre Dio (Sé, Assoluto, Realtà). La Reale Identità È Eternamente la Reale Identità: Immutabile. 
Il “defunto” (più precisamente i processi post mortem) quindi non può né pensare né emozionarsi e perciò nemmeno soffrire e gioire o ambire a qualcosa. Non può quindi né soffrire “le pene dell’inferno” né “desiderare il paradiso”. Le idee che il “defunto” soffra, gioisca o che ambisca a qualcosa, sono fantasie dei “vivi”. Ogni fantasia è relativa alla mente. 
L’ “anima del defunto” è sempre “in pace”. L’affermazione: pace all’anima sua, può quindi essere intesa sia come constatazione, nel senso che la c.d. anima del defunto è sempre in pace, sia come augurio che può stimolare l’armonizzazione della sua struttura energetica post mortem con la Coscienza. 

          Il morto non piange, ma i sopravvissuti si addolorano per il morto. Ramana Maharshi

In effetti, la morte esiste, ma non c’è alcun morto. Il c.d. aldilà esiste solamente dalla prospettiva dei “vivi”. Qualcuno potrebbe obiettare che è impossibile sapere cosa c’è dopo la morte, aggiungendo magari: nessuno è tornato dal mondo dei morti. Questo qualcuno potrebbe anche credere nella reincarnazione e in quest’ultimo caso sarebbe utile, prima di rifare tale obiezione, che riflettesse sul fatto che un del tutto ipotetico reincarnarsi rappresenterebbe anche una forma di “ritorno dall’aldilà”. La risposta per la suddetta obiezione è semplice: essendo l’essere umano composto di tutti gli elementi della Totalità (vale a dire di: Reale Identità/Realtà, Coscienza, vibrazioni, energie, materia), l’essere umano è anche uno “strumento” che, a differenza degli strumenti scientifici che sono tutti limitati alla mente, può conoscere i processi relativi sia all’ambito della mente (vibrazioni – energie – materia) sia all’ambito della Coscienza. Può inoltre Conoscere la Realtà (Reale Identità, Sé, Dio, Assoluto) “di là” di ogni processo. Va inoltre tenuto presente che tutte le nascite, tutte le vite, tutte le morti, l’intero mondo dei vivi e l’intero “mondo dei morti” scaturiscono dalla Reale Identità di ogni essere umano e avvengono in ogni essere umano.   
Approfondimenti su www.andreapangos.it



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