domenica 16 gennaio 2011

Possessione ed esorcismo

La reincarnazione (del tutto ipotetica) del c.d. ego (l’entrata/la discesa dell’ego in un nuovo corpo fisico, come affermano alcuni) rappresenterebbe il fenomeno che è comunemente definito come possessione, quando uno o più strutture energetiche post mortem si “allacciano” alla struttura vibratorio - energetica (di solito all’Anima) dell’individuo, “possedendolo” e influendo sulla sua attività fisica, emotiva ed intellettuale “in modo simile” a come una stazione radio interferisce con un’altra stazione radio “intromettendosi” sulla sua frequenza. Tale influsso nocivo avviene perché le forme emozione (non le emozioni) e le forme pensiero (non i pensieri) della struttura energetica post mortem influiscono nocivamente sulla mente dell’individuo “possesso”, il quale diventa così anche una specie di “decodificatore” delle forme emozione (non delle emozioni) e delle forme pensiero (non dei pensieri) della struttura energetica post mortem che lo ha “posseduto”. La c.d. possessione avviene anche perché la mente del “posseduto” era (è) caratterizzata pure da forme emozione e forme pensiero affini alle strutture energetiche post mortem che “lo hanno posseduto”. Il fenomeno della c.d. possessione, consiste quindi primariamente nell’influsso vibratorio nocivo di una struttura energetica post mortem o più strutture energetiche post mortem sulla mente di un dato individuo (sul “posseduto”). Pertanto non si tratta sicuramente dell’opera del cosiddetto e presunto diavolo, il quale è un’invenzione della mente. Quello che è comunemente definito come esorcismo consiste invece nell’eliminazione di tale nocivo influsso vibratorio.
Il (presunto) incarnarsi/reincarnarsi della struttura energetica post mortem in un nuovo corpo fisico significherebbe la possessione dell’embrione sin dal momento del suo concepimento. Questo turberebbe fortemente il formarsi dell’embrione/del corpo fisico, in misura dipendente dalla nocività della struttura energetica post mortem in questione, sino al punto da mettere l’embrione in pericolo “vitale”. Si tratterebbe tra l’altro di una doppia possessione perché attraverso la possessione dell’embrione sarebbe posseduta anche la madre.

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