domenica 16 gennaio 2011

La Coscienza individuale dopo la morte

La “sorte” della Coscienza individuale dopo la morte del corpo fisico/della mente dell’individuo di cui “faceva parte”, dipende sostanzialmente dalla maturità della stessa Coscienza individuale nel momento della morte del corpo fisico/della mente, ma anche dalla qualità di emozioni e di pensieri in prossimità della morte e nel “momento” della morte.

Colui che, ricordandosi di me nella sua ultima ora, abbandona il proprio corpo mortale e se ne va, quegli accede al mio essere; non vi è dubbio su questo punto. Pertanto, ricordati di me in ogni momento e combatti, con la mente e il giudizio fissati su di me. È a me che giungerai senza alcun dubbio. - Bhagavad gita

Le possibili “sorti” sono in sostanza due ovvero tre:
1) Nel caso di chi è Divenuto del tutto prima di “morire”: la (sua) Coscienza individuale esiste nell’ambito della Coscienza Infinita come Coscienza individuale Maturata, vale a dire come Compiuto processo d’individuazione della Coscienza.
2) Nel caso di chi non è Divenuto del tutto prima di “morire”: dopo la morte fisica la (sua) Coscienza individuale continua a Divenire post mortem. Non essendoci più la mente, tale Divenire avviene in modo diverso dal modo in cui avviene il Divenire in vita (attraverso la vita).

La struttura energetica post mortem è l’insieme di vibrazioni e di energie dell’individuo che rimangono dopo la sua morte, vale a dire l’insieme di: forme emozione, forme pensiero, forme immagine, elementi vibratori energetici (tra cui: l’Anima, il Segno Divino, il Corpo Illuminato, l’aura…) e di strutture vibratorio/energetiche costituite dall’individuo.
Le possibili “sorti” del Divenire post mortem della Coscienza individuale sono due e dipendono primariamente dal grado di maturità della Coscienza che l’individuo ha raggiunto sino al momento della morte:
2a) il Divenire post mortem può cessare “più o meno velocemente”. Con il cessare del Divenire post mortem la Coscienza individuale cessa di avere caratteristiche di Coscienza individuale, oppure
2b) il Divenire può giungere a compimento. In questo caso la “sorte” della Coscienza individuale è quella del punto 1, vale a dire che tale Coscienza individuale esiste nell’ambito della Coscienza Infinita come Coscienza individuale Maturata.

Più la Coscienza dell’individuo è maturata durante la vita, maggiori sono le possibilità che il (suo) Divenire post mortem giunga a compimento. Sul Divenire post mortem influiscono comunque anche le emozioni e i pensieri che i “vivi” indirizzano verso il “defunto”. Maggiore è la qualità di tali emozioni e pensieri e più qualitativamente influiscono sul Divenire post mortem.

La Coscienza individuale non si reincarna in nessuno dei tre casi succitati, più precisamente: non si reincarna in nessun caso, non “trasmigra cioè mai in un altro corpo fisico”.

Nemmeno la Coscienza individuale Maturata del tutto si reincarna. L’idea che un maestro spirituale (Illuminato, Realizzato) si reincarnerà oppure che si è reincarnato, ad esempio, per compiere la sua missione, è condizionata anche dal non comprendere che l’unica “missione” effettiva di ogni essere umano è Divenire del tutto - portare a compimento il (proprio) processo d’individuazione della Coscienza. Divenendo del tutto si compie sino in fondo la propria unica effettiva “missione” e non c’è né alcun motivo né alcuna possibilità che la “propria” Coscienza si reincarni.  

Quando un essere realizzato muore e poi rinasce, si realizza immediatamente in questa sua nuova vita?
Un Jnani, un essere realizzato, non sarebbe tanto stupido da entrare in un altro film, quando sa perfettamente che l’intero universo risiede in lui. - Nisargadatta Maharaj




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