lunedì 28 novembre 2011

Molti percorsi spirituali favoriscono un’effettiva realizzazione spirituale, senza però dare sufficiente importanza alla realizzazione dei talenti e questo è un modo di impedire alla nostra divinità di esprimersi integralmente.


 Di fatto, spesso, con l'intento di maturare spiritualmente le persone trascurano esattamente la propria personale espressività, credendo di dover trascurare talenti, relazioni, addirittura professioni e nazioni per liberarsi da qualsiasi connessione con la realtà, in quanto  irreale…..
    Maturare spiritualmente non significa negare le proprie potenzialità positive, ma significa implicitamente maturarle. Molti percorsi spirituali favoriscono un’effettiva realizzazione spirituale, senza però dare sufficiente importanza alla realizzazione dei talenti e questo è un modo di impedire alla nostra divinità di esprimersi integralmente. 
La realizzazione spirituale può passare anche attraverso la realizzazione nella società, purché non ci sia attaccamento alle azioni e ai frutti delle azioni. Rinunciare a se stessi significa liberarsi di quelle parti di noi che impediscono la Realizzazione, molti però si confondono e negano se stessi e le proprie capacità positive. Si tratta di una forma di autodistruzione antitetica alla maturazione spirituale, la quale è integrazione dell’esserci, non parzializzazione. Rinunciare al mondo significa rinunciare alla sofferenza che deriva dal reagire al mondo come se fosse Reale, mentre il mondo esiste soltanto come illusione, proiezione. Rinunciare definitivamente alla sofferenza significa essere costantemente Beati, anche perché consapevoli dell’illusorietà di ogni esperienza , persino della Beatitudine stessa.  www.andreapangos.it

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