domenica 28 aprile 2013

Amore, vita e rapporti


Siamo pronti a non pensare alla relazione, per sperimentarla pienamente, in noi stessi, chiaramente, come Oceano Amore, Salute del rapporto? Possiamo, o meglio: ne siamo capaci? Cosa dobbiamo fare per maturare lo stato in cui è il sapere del rapporto è Amore? 
Pur essendo tutti basati sull’Amore, raramente i rapporti sono d’Amore. Il nucleo della consapevolezza di sé è sempre Amore, pura Conoscenza di esserci: alle fondamenta di ogni esperienza, dove il tempo e privo di storia e di futuro, l’Amore e la Conoscenza sono gemelli siamesi senza età. La vita totale è tutta così: Una! La vita parziale percepisce, invece, l’Uno come fosse molteplicità.
Invece di percepire l’universo interno a sé, la vita segmentata immagina la separazione in mondo interiore ed esteriore. Così, invece di essere percepite come unità, o meglio ancora: come avvenenti nell’Uno, le relazioni sembrano separazioni e da qui le idee avvicinamento, intimità, unione, allontanamento e abbandono, con  le relative esperienze diverse dall’Amore, il sapere lontano dalla Conoscenza. Tutto ciò che la vita percepisce è parte di lei, anche se le sembra accadere all’esterno. Fuori, dov’è il fuori? Esternamente, rispetto a cosa? Il percepito non può essere esteriore alla percezione, che non può essere esterna alla vita. Percepire Amore, liberi dall’abbaglio separazione, è il Godersi della vita. 
La vita non abbastanza consapevole, perché non Ama, che ciò che percepisce come prossimo fa parte di lei, può facilmente provare ostilità o attrazione, con dipendenza. Può non accorgersene, ma è sempre così: ogni esperienza diversa dall’Amore, e voler bene non significa Amare, implica repulsione o attrazione con attaccamento. Può immaginare che sia l’altro a darle fastidio, ignara che è lei a percepirsi fastidiosamente, a non Amarsi integralmente. L’Amore non conosce cambiamenti d’umore è appagamento totale indipendente da ciò che accade. All’assenza di radicamento nell’Amore può bastare che le circostanze cambino minimamente (mutazione dello stato dell’esperienza di esserci, le circostanze sono sempre sue forme), perché la positività diminuisca sino a cedere il passo alla negatività. 
I rapporti andrebbero visti come insegnamento d’Amore. La superficie del mare vita può essere burrascosa di emozioni e idee pesanti. Il fondo dell’esperienza prodotta dalla vita permane però sempre Pace, Amore. La vita salutare è anche la via verso la presenza compiuta dell’Amore in ogni aspetto della vita. Migliorare la qualità dei rapporti significa renderli Naturali, maturando la capacità di Amare.
Scrutando oltre l’identità immaginata, la vita si avvicina ad Amare e a trascendere il fastidio derivante dai meccanismi comportamentali altrui; il giudizio cede il passo alla comprensione sempre più vicina alla Compassione. L’osservazione consapevole è l’oblò senza vetro e senza bordo dal quale scoprire che non percepiamo l’altro, ma produciamo in noi stessi un’esperienza che definiamo l’altro, una particolare esperienza di noi stessi. Immaginare che il rapporto percepito sia esteriore, che sia qualcosa di diverso dalla percezione stessa, fa parte dei giochi di prestigio dell’illusionista identità immaginata. Ci sono altre vite, altri individui, ma non possiamo percepirli; possiamo soltanto elaborare, con diversa qualità, le informazioni prodotte da altri. Non possiamo percepire nemmeno le emozioni e le idee altrui, tutto ciò che percepiamo è interiore, fa parte di noi stessi; si tratta di impressioni che produciamo in noi, sollecitati anche dalle emozioni e dai pensieri altrui. La vita che immagina le relazioni come esteriori è immaginaria, non Vera e tanto meno Reale:  la vita Vera Ama, ma la Realtà (Dio Origine) è senza esperienza; la vita non non può in nessun caso essere Reale. Immaginarla Reale è un ostacolo fondamentale per l’Amore e la Realizzazione della vita, che esige la compiuta certezza che la vita temporale è irReale. La Vita Reale, l’Origine, Precede il tempo, perché Senzatempo. Può essere scoperta, mai percepita. Vita Eterna-vita temporale, relazione su cui indagare profondamente, per scoprire che in Realtà (come Dio, non come individuo) non si vive la vita perché: primo,  come individui si è la vita stessa e, secondo, in Realtà (cioè come Dio) si è l’Origine di ogni vita. 
L’ascolto vero è della mente Vuota colma di Pace, libera dal desiderio di percepire e pertanto dal voler percepire il desiderato.Il vero ascolto è affrancato dal cospargere le esperienze di proiezioni intellettive ed emotive. Non è falsato dal filtrare la sperimentazione con processi interpretativi diversi dall’Amore. È esente da ogni fruscio di fondo. Solamente così, libero dal pensiero e da esperienze diverse dall’Amore, l’ascolto si può intendere profondamente. Altrimenti, la superficialità dell’apparenza cela come le cose sono veramente.
Constatandosi per quello che è, la vita si pacifica con le sue proiezioni e il suo mondo si avvicina alla Pace. L’Amore è Bellezza. La Pace non ha forma. La Felicità è senza discriminazione.   
I rapporti che non si producono per obbligo fanno parte della ricerca della Felicità, ma sono quasi sempre nidi di sofferenza; ogni esperienza diversa dall’Amore è afflizione. Perché patire, dato che è Naturale essere Amore?!   
Trasformare il voler aver ragione in cercare di comprendere consapevolmente il prossimo, fa parte della via di liberazione dalla sofferenza. Bisognerebbe tendere a  sentire, non a immaginare, le ragioni ed esigenze altrui, consapevoli di quella essenziale: divenire veramente, consapevolizzarsi. Attenzione, per Comprendere dobbiamo  diventare la Comprensione stessa, maturando la Consapevolezza Totale.  DivenirLa equivale a emanarla immensamente, renderla costantemente fruibile all’umanità intera, parvenza dell’Uno Totale. 
Tendere ad Amare, non a predominare. Chi vuole prevalere, perché? Di cosa ha paura? Che cosa vuole ottenere? L’Amore è trascendimento di ogni paura e raggiungimento massimo. 
Apertura, non chiusura! Come? Cercando sinceramente di Amare.  L’Amore è l’Apertura”, oltre e precedente ogni apertura-chiusura.  Pur essendo l’Immensità stessa, l’Amore non ha il minimo spazio per due e per  chiusura-apertura. Apertura verso chi? Chiusura a cosa? Di chi? L’Uno è solamente Se Stesso. 
Nella relazione non si deve cercare compiacimento, bisogna essere volti alla ricerca della sincerità.
Come? Aprendo il cuore all’Amore.
Perché? Così è Naturale.
La sincerità verso gli altri scaturisce da quella verso se stessi. La vera sincerità c’è quando la percezione me e non me è sostituita da Uno È.  www.andreapangos.it

Nessun commento:

Posta un commento