domenica 23 gennaio 2011

Aiuto superficiale e aiuto profondo

Mentre tendere ad aiutare è insito nella natura di ognuno, la capacità di aiutare va maturata e dipende, in sostanza:
- dalle capacità tecniche di aiutare (fare diagnosi, prescrivere una cura, sostenere finanziariamente, consigliare, accudire, riprogrammare i processi, costituire energie positive…) e soprattutto
- dal grado di consapevolezza.

Secondo questa classificazione della capacità di aiutare, ci sono due tipi di aiuto: in superficie e in profondità.

Il primo consiste nell’aiuto “classico”: aiutare finanziariamente i meno abbienti, lavorare in un campo profughi, fare volontariato, accompagnare i disabili, accudire i malati, contribuire a costruire un ospedale, dare dei consigli, aiutare a fare i compiti…

Poiché il problema sostanziale è l’insufficiente grado di consapevolezza, aiutare in profondità significa stimolare la consapevolizzazione in generale e particolarmente dei processi che riguardano il problema da risolvere. Questo implica l’eliminazione delle cause effettive degli ostacoli per il divenire veritiero (quindi per l’Amore) e dei problemi specifici. Si può aiutare in profondità soltanto maturando la consapevolezza.

L’aiuto in profondità è diretto, mira esplicitamente alla risoluzione del problema sostanziale. Quello in superficie è invece indiretto, cerca di risolvere i problemi che si sono manifestati come conseguenza di quello basilare.

Aiutare in profondità significa agire sulla sostanza, primariamente sul piano delle vibrazioni-energie e soprattutto su quello della Coscienza, dove ci sono le cause effettive dei problemi. Aiutare in superficie significa agire sulla forma, sul piano materiale. L’azione diretta sui processi della Coscienza è la più profonda, anche perché l’intero universo (vibrazioni, energie e materia) è una sua espressione. L’azione sulle vibrazioni-energie è più profonda di quella sulla materia perché quest’ultima è un modo di sperimentare le vibrazioni.

L’aiuto in superficie può essere indispensabile quando il problema è già manifesto in maniera accentuata sul piano materiale, ma l’aiuto in profondità è sostanziale. Se si vuole risolvere a fondo il problema, o ancora meglio prevenirlo, si deve agire in profondità.

La misura in cui la mente può comprendere l’importanza dell’aiuto in profondità, dipende in gran parte dal suo grado di consapevolezza. Di norma, quella poco consapevole può interpretare come aiuto tangibile soltanto quello in superficie, perché non può riconoscere qualitativamente i processi “sottili”/in profondità, che sono la base dei problemi “tangibili”/in superficie.

Per comprendere meglio perché aiutare in profondità rappresenta l’aiuto sostanziale, è importante capire che l’identità immaginata (falso individuo), le emozioni e le idee nocive, sono le ragioni sostanziali di ciò è comunemente definito come male, problemi del singolo, problemi dell’umanità: criminalità, malattie, povertà, guerre, terrorismo, violenza, corruzione, crisi economiche, suicidi, omicidi, torture, fame nel mondo…

Avidità, lussuria, cupidigia, attaccamento al potere, abiezione, accidia, vendicatività, tendenza a dominare, manipolazione concettuale…, sono caratteristiche di chi non è sufficientemente consapevole. Ne consegue che la mancanza di Amore è il problema sostanziale del singolo e dell’umanità.La risoluzione sostanziale dei problemi individuali e collettivi, consiste quindi nel miglioramento della qualità di emozioni e pensieri, che implica la neutralizzazione dell’identità immaginata ed è inscindibile dalla crescita della consapevolezza. I problemi del mondo sono primariamente conseguenze della moltitudine di identità immaginate, che generando emozioni e idee nocive proiettano un mondo di separazione e conflitto. Soltanto liberandosi dall’identità immaginata si può fare veramente del bene, aiutare gli altri a guarire veramente, consapevolizzando l’Unità Onnicomprensiva.




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